L’Azienda Agricola Marco Bozzolo è situata nella Valle Mongia, una piccole valle a fianco della principale Val Tanaro, che con i suo dolci declivi segna il passaggio dalle Alpi Liguri all’area collinare delle Langhe.

E’ collocata al centro di un anfiteatro naturale circondato da montagne che hanno protetto la valle dall’urbanizzazione.
Dal punto di vista naturalistico la Valle Mongia è caratterizzata da grandi estensioni di castagneti che ricoprono oltre il 60% del suolo, il che rende la zona particolarmente vocata alla coltivazione di castagne, tanto da meritare l’attribuzione da parte dell’Unione europea del marchio di Indicazione Geografica Protetta (“Castagna di Cuneo IGP”).

L’azienda dispone di circa 15 ha, una superficie quasi interamente investita a castagneto da frutto, tutti sottoposti a regime di agricoltura biologica e ricadenti nell’areale di produzione “Castagna di Cuneo IGP”. La maggior parte dei castagneti rappresenta un nucleo storicamente curato dalla famiglia Bozzolo, a cui sono stati aggiunti negli ultimi anni, diversi vecchi castagneti abbandonati e oggi recuperati.

Le nostre coltivazioni sono situate tra i 700 e i 1000 metri di altitudine, in un ambiente lontano da fonti di inquinamento industriale. La scelta di coltivare in un contesto montano ci richiede un impegno maggiore nell’attività primaria e ci espone al rischio della naturale alternanza nelle produzioni, ma tutto questo va a vantaggio della qualità dei nostri prodotti.

Abitare la montagna ed accettare tutte le sfide (tecniche e logistiche) che comporta gestire un’azienda in una zona caratterizzata negli ultimi decenni da un massiccio abbandono territoriale significa cercare di coniugare nella pratica il senso di fare “buona” agricoltura, che non significa solo coltivare campi ma anche tenere viva, rinnovando, una tradizione.

Siamo consapevoli che in questa ricerca di senso ci agevola non poco la ridotta dimensione dell’azienda e la sua collocazione in un territorio in cui esiste ancora una rete di solidarietà tra piccoli agricoltori. Sono queste condizioni che, oltre a rendere interessante l’agire quotidiano, lasciano libere energie da dedicare alla riflessione su cosa si sta facendo e come lo si fa.